Nico, mi pare che tu ti stia scaldando troppo; certo questa 'comunità'
non aiuta, e allora provo a spiegare quello che ho capito io, e dove
mi portano le mie conclusioni.
Questo sito, o meglio comunità, si è formato ed evoluto fino a essere ciò che
è adesso, e continua a esserlo, grazie a diversi meccanismi. Uno dei meccanismi
lo si potrebbe definire istinto di auto conservazione, che tende a conservare
le cose così come sono. Come un popolo è orgoglioso della propria storia e della
propria cultura, così una comunità, anche se virtuale, tende a mantenersi
stabile con le proprie idee, ed è comprensibile che, quando in quella comunità
entrano elementi estranei con idee estranee, rimangano tutti spiazzati, anche in buona fede.
Ora che ho esplorato il sito mi sono fatto alcune idee; sono personali, mie, ma
forse qualcuna concide con la tua. Detto senza mezzi termini, questo sito è
il giocattolo di Charo, la sua casa delle bambole: usa il pettine per
raddrizzare gli accenti storti, per allineare i titoli delle domande,
aggiunge nuovi elementi alla collezione, e la casa delle bambole la appaga
con upvote su domande, risposte e commenti. Quando il meccanismo s'incrina
appena, ci rimane molto male, non le sembra vero che qualcuno possa non
essere in sintonia con il suo modo di vedere le cose. E' il suo punto di
vista, confortato ormai da anni di vita in questa comunità.
Si sente perfettamente a suo agio a citare
Dante a sproposito, probabilmente senza capirlo: mi chiedo infatti come possa
capire Dante una persona che non capisce il "significato di cavo a motore in questo contesto".
Talvolta non capisce neppure quello che scriviamo io e te.
Ma va bene così, io stesso ho detto che Charo mi stava simpatica, e mi sono
spinto perfino a suggerirle di scegliere altri autori (con grande stupore ho
scoperto che recentemente un autorevole membro di questo sito ha reiterato
lo stesso suggerimento). Per un poco sono anche stato al suo gioco; poi mi sono
reso conto che il gioco non m'interessa: io non voglio aiutare Charo a trovare
le sue risposte, voglio aiutare una platea più ampia, se posso, e quindi fare
delle ricerche su una parola come "arcuofolo", mi sembra vano - e mi sembra
pure vano, ormai, cercare di convincerla che una parola scritta in un libro
può non essere catalogabile con regionalismo, dialettalismo, termine colto e
via dicendo. Le parole sono mattoni che possono essere fabbricati male, anche
dal più colto scrittore; e con i mattoni non si fanno solo bei palazzi e chiese
e monumenti, si fanno anche stalle e latrine. I termini, e il loro significato ultimo, vengono scelti da chi
li impiega, non da chi li legge o da chi li cataloga.
In questo contesto poi s'inseriscono tutti i membri della comunità, ognuno con
la sua personalità. Hanno tutti ragione dal loro punto di vista. Ha ragione
Dag a inalberarsi se gli si dice "andiamoci piano": però a quel punto si sente
autorizzato a insultare con frasi come "hai le idee confuse", "dev'essere un
triste mondo il tuo", "stai salendo in cattedra", "trolla pure" e simili.
Ha ragione, perché lui in cattedra c'è già, talmente in alto che non s'accorge
che a buona parte degli italiani il verso degli accenti non interessa, e che
un'altra buona parte di italiani ama mettere l'iniziale maiuscola a tutte le
parole di un titolo o perfino di frasi che titoli non sono. A questo proposito
ho scritto un commento che diceva in modo generale "mi pare incredibile che
alcuni non si accorgano di questo fenomeno". E' intervenuta Charo puntualizzando
"ci siamo accorti, lo chiamiamo maiuscolite". Lei non c'entrava niente, è intervenuta per spirito di comunità. E' così che ci si aiuta in una comunità, s'interviene anche quando non si è chiamati in causa. Se qualcuno scrive cose diverse da quelle "normali", per esprimere un'opinione, per mostrare un punto di vista diverso, si scatena
la comunità.
Il resto sono incomprensioni, crescendi di tono, insulti, e alla fine si
perde di vista l'obiettivo principale. Hanno poco da fare i moderatori, hanno
ragione anche loro, non è che, pur ammesso che vogliano, possano criticare chi critica. Allora cancellano commenti e risposte. Qualcuno, giustamente,
invita a postare risposte invece di commenti; magari dice a me che potrei
scrivere una risposta, e quando rispondo che non mi sento a mio agio mi
suggerisce che me la prendo troppo. Lui stesso però, sotto una mia risposta,
mi fa le pulci - sbagliando tra l'altro per non aver visto bene. Non è che mi
abbia aiutato, ma dal suo punto di vista ha aiutato il sito.
Quindi Nico, per concludere, hanno ragione loro. E' una vera comunità, con le sue
tradizioni, formata da membri che si vogliono bene e si aiutano l'un l'altro. E'
sbagliato incaponirsi, ognuno sta facendo ciò che dal suo punto di vista è giusto,
non ci sono errori, le statistiche invisibili agli utenti normali lo dimostrano.
Il sito è quello che è, ottiene esattamente quello che vuole. Siamo noi gli estranei,
forse siamo più adatti a un forum dove c'è più tolleranza e voglia di discutere,
questa è una comunità dove le idee personali, o magari solo le idee, non sono
ben accette: c'è già scritto tutto nei libri di grammatica, nei dizionari e nelle
parole scritte da autori presenti e passati.